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Vienna celebra la produzione “universale” di Man Ray

Dal 14 febbraio il Kunstforum ospita una grande mostra dedicata a uno degli artisti più poliedrici del ‘900 che attraverso il suo linguaggio ha lasciato un segno indelebile  VIENNA - Una personalità complessa ed enigmatica quella di Man Ray  (Philadelphia 1890 - Parigi 1976), al secolo Emmanuel Radnitzky, sicuramente un artista poliedrico, eclettico e “universale” come la sua produzione. Emblematico dunque il titolo della mostra “Man Ray universale” con la quale la città austriaca celebra questo grande sperimentatore.  Curata da Lisa Ortner-Krei, la rassegna si compone di oltre 150 opere che restituiscono una visione a 360 gradi del talento dell’artista, noto non solo per le sue fotografie ma anche per le sue invenzioni, come le "rayografie" e l'utilizzo sistematico delle "solarizzazioni".  Una creatività infinita quella di Man Ray, che fu fotografo (la produzione dei suoi lavori di ricerca va di pari passo con la pubblicazione delle sue fotografie di moda su Vogue), pittore, regista, persino tipografo, insomma “avanguardista” nel vero senso della parola e soprattutto trasversale, proprio per questa sua capacità di spaziare liberamente tra le diverse tecniche visive, superandone i limiti e aprendo così la strada all’arte moderna e contemporanea.  In una sua biografia del 1963, Man Ray scriveva: "... Il mezzo non conta - si può sempre conciliare il soggetto con i mezzi e ottenere un risultato interessante (...) Bisognerebbe cercare di essere superiori alla limitatezza dei propri mezzi, usare l'immaginazione, essere inventivi. " La mostra rimmarrà aperta fino al  24 giugno. www.kunstforumwien.at/en ...

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